Progetto per l’infanzia

RIAPPROPRIAZIONE DELL’ INFANZIA IN PALESTINA

PROGETTO PER L’INFANZIA 2018/2019

INTRODUZIONE

Tra dicembre 2017 e gennaio 2018 per la prima volta ho avuto la possibilità di conoscere la Palestina, i suoi luoghi, le sue città, la sua popolazione. Attraverso un progetto di scambio sportivo-politico incentrato sull’arrampicata. Come gruppo di arrampicatori e non siamo stati ospiti dell’ associazione Laylac, che si trova nel campo profughi di Betlemme, Deishesh, e offre una serie di attività rivolte ai bambini, come corsi di pittura e skate board, ed ai ragazzi, come appunto il free climb su roccia. Questo progetto di scambio è iniziato precedentemente grazie ad altri internazionali. Noi abbiamo portato il nostro contributo recuperando un pò di materiale per i ragazzi che frequentano Laylac in modo tale da poter arrampicare in completa autonomia. Inoltre parte importante del nostro viaggio è stata la scoperta dei luoghi dove questa attività può essere possibile nonostante le continue e assidue restrizioni dell’occupazione. In un futuro il progetto spera di poter portare avanti l’effettiva chiodatura di alcune falesie nelle vicinanze di Betlemme.

In questo breve periodo di immersione nella realtà di un campo profughi palestinese ho avuto la possibilità di conoscere molte persone che ogni giorno, affrontano le difficoltà della loro quotidianità con grande forza, energia viva e un sorriso contagioso.

Persone impegnate a far combaciare la vita di tutti giorni, divisa fra lavoro e famiglia, in un campo profughi in cui anche le necessità basilari non sono scontate, come l’elettricità e l’acqua: dipendono sempre dal controllo di Israele. Anche le incursioni nel campo da parte dell’esercito israeliano sono all’ordine settimanale (almeno due volte) con il sorgere dell’alba. Tutto per poter arrestare giovanissimi ragazzi (età compresa fra i 12 e 22 anni) con scuse irrisorie di propaganda politica contro israele, ma col ben preciso scopo politico di tarpare e mettere a tacere le speranze del futuro della Palestina, i suoi giovani.

In un contesto politico sociale molto difficile, ho potuto constatare come la coscienza storica di una popolazione sia veramente la parola d’ordine per ogni singolo palestinese. E fin da piccoli i bambini vengono cresciuti attraverso un senso di collettiva appartenenza e predestinazione alla lotta politica. Per questo motivo alle manifestazioni del venerdi è molto facile incontrare bambini ancora in età da scuola materna per noi europei. Per noi rimane un evento forte e scioccante, ma per i Palestinese è la normale quotidianità. Per noi europei sarebbe impossibile pensare a bambini di 5-6 che camminano per strada da soli, figuriamoci vederli lanciare pietre ai tank israeliani o scappare dai loro gas lacrimogeni.

O ancora bambini abituati al fatto che almeno due volte al mese i tetti delle loro case vengano distrutti per il “semplice” motivo che Israele non permette loro di avere case finite, è contro la legge, ma che continuano ad affrontare ogni giorno con la vivacità tipica dei bambini di ogni luogo.

Questa è la realtà con cui mi sono venuta a confrontare in 10 giorni di viaggio di scoperta in questi luoghi martoriati dall’ occupazione. E in quanto maestra della scuola d’ infanzia non ho potuto fare a meno di ammirare la forza di questo popolo, ma allo stesso tempo constatare la precocità con cui questi bambini sono costretti ad abbandonare la loro innocenza in nome di un ideale di libertà che va oltre il singolo individuo. Un ideale per cui vengono cresciuti e resi coscienti fin da piccoli perchè l’azione del singolo diventa fondamentale per l’intera collettività.

LA PEDAGOGIA WALDORF

Negli ultimi sei anni ho lavorato come maestra presso una scuola Walrdorf a Milano, dopo aver conseguito il corso di questa formazione. I pilastri di questa pedagogia poggiano sul concetto di libertà a cui il processo di formazione dovrebbe portare ogni individuo. Ovvero negli anni in cui il bambino/ragazzo frequenta la scuola, gli insegnanti (grandi punti di riferimento) hanno la “missione” di fornire al ragazzo ogni strumento possibile per poter arrivare all’età adulta in piena facoltà di poter scegliere in modo indipendente e consapevole la propria strada.

In particolar modo nella fascia d’età che potrebbe interessare questo progetto (dai due anni e mezzo fino ai 6/7 anni), quindi la scuola materna, la pedagogia waldorf si occupa di utilizzare alcune attività che siano alla portata del bambino sia da un punto di vista fisico ma anche intellettuale, volte soprattutto a formare e rinforzare il fisico e la volontà stessa del bambino. Questo ovviamente in modo del tutto inconsapevole per i bambini stessi, e portando le attività a loro rivolte sempre attraverso soprattutto il gioco.

Alcuni esempi di attività che potrebbero essere tranquillamente replicati anche nel campo di deisha sono la modellazione della cera, l’acquerello, il disegno.

Il bambino in questa fascia età si confronta per la prima volta con il modo esterno in modo più diretto e ne fa esperienza; e lo fa anche attraverso l’esempio che trae osservando gli adulti che lo circondano. Importante in questa fase è non portare mai troppo a coscienza del bambino alcuni processi logici tipici degli adulti che a lui non risultano afferrabili proprio perchè conosce con il corpo e con i sensi, non con la mente, e perchè in questo modo il suo intelletto sarebbe troppo risvegliato e smetterebbe di sperimentare attraverso il gioco, la fantasia e i suoi sensi (tatto, vista, olfatto e gusto).

PROGETTO DI RIAPPROPRIAZIONE DELL’ INFANZIA

FINE EDUCATIVO-PEDAGOGICO

Per i motivi sopra citati ho ritenuto importante e necessario, soprattutto per i bambini del campo, che spesso non hanno la possibilità di usufruire di strutture a loro adatte ( come scuole d’infanzia) sia per motivazioni economiche famigliari che di effettiva presenza di queste strutture sul luogo; per questo capita sovente che vengano presi in cura dalla comunità tutta stessa, quella che loro stessi definiscono “scuola della strada”. I bambini non sono in effettivo pericolo di vita. Ma sicuramente viene a mancare loro un “gioco” adatto alla loro età, capace di far loro leggere la realtà attraverso degli strumenti per loro comprensibili e riproducibili. I bambini continuano a confrontarsi con problematiche e situazioni molto gravi in un linguaggio sempre da adulti. Da un lato inspira in loro fin dalla tenera età il senso di responsabilità politica per la loro società. Dall’ altro però li priva di giochi innocenti, semplici, fantasiosi, e fantastici e positivi che sono invece tipici dell’età compresa fra i 2 e i 6/7 anni. È il periodo dell’infanzia in cui inconsapevolmente vengono riprodotte le attività che si vedono effettuare agli adulti. Di conseguenza in una realtà dove bisogna combattere per qualsiasi bene primario e la politica di rivendicazione dei propri diritti, delle proprie terre, delle proprie case, delle proprie famiglie è la quotidianità, anche i bambini hanno il gioco fortemente condizionato.

Proprio da qui parte la mia idea di “riappropriazione” : dare la possilità ai bambini compresi in questa fascia di età di uno spazio “protetto” in cui poter sperimentare senza condizionamenti derivanti dalla società un gioco libero e appropriato alla loro fantasia, inconsapevolezza, spensieratezza.

STRUTTURAZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede una durata minima di 9 mesi, da settembre 2018 a giugno 2019. Gli incontri con i bambini si svolgeranno al pomeriggio ,almeno due o tre volte a settimana.Sia per garantire ai bambini una ritmicità (quando si ripete una cosa tutti i giorni si impara a consocerla e quindi ci dà sicurezza) sia per poter diventare momento di riferimento e sicurezza. La sede in cui si svolgeranno sarà il centro Laylac in quanto già si occupa di fornire servizi e attività rivolte a bambini e giovani. È già quindi un punto di riferimento per la comunità del campo di deisha.

Esattamente come in un asilo waldorf le attività sarebbero divise per giornate. Oltre ad una aggiuntiva più “sportiva”, proprio per dare un segno di continuità con il progetto di arrampicata: una vera e propria giornata per imparare ad arrampicare sulla partete che si trova a Laylac, o anche tramite un’escursione all’aria aperta nei ditorni di Betlemme dove è stato individuato un sito in cui poter chiodare in modo definito delle vie per permettere di scalare in tutta sicurezza.

Le altre attività da svolgere a Laylac sarebbero principalmente il disegno con pastelli a cera, l’acquerello, la modellazione della cera e soprattutto il gioco libero.

Inoltre sono stati presi accordi affinchè io come insegnante possa partecipare a delle lezioni in alcune scuole materna di deisha ma anche di aida (altro campo profughi di Betlemme) per un equo scambio di metodo e di approccio all’insegnamento. E per questo interessante sarebbe fare delle riunioni di verifica almeno una volta alla settimana, con la partecipazione dei membri Laylac stesso.

ATTIVITà

IL DISEGNO: è la modalità inconscia con cui i bambini ci parlano di sè. Dapprima (inotorno ai 2-3 anni di vita del bambino) i disegni ci appaiono senza una logica. In realtà sono sempre raffigurazione delle esperienze organiche che fanno a loro insaputa. Per questo è fondamentale che fin da piccoli possano avere la possibilità di fare tale esperienza di disegno, che con il passare degli anni diventerà più concreta e lineare (fino alla riproduzione assolutamente verosimile di corpi e oggetti che li circondano). Per disegnare si usano pastelli in cera, del tutto naturale, prima a forma di “cubotti” e più avanti dei matitoni, proprio per facilitare ed insegnare l’impugnatura.

L’ACQUERELLO: è un’esperienza molto importante con il colore, facilitata dall’utilizzo dell’acqua che è un elemento informe, proprio come i bambini di quell’ età. Non avendo ancora dentro di sè concetti finiti, i bambini con la pittura possono spaziare con la fantasia nella mescolanza dei colori (sempre quelli primari).

LA MODELLAZIONE DELLA CERA: la modellazione della cera mette in relazione due sensi, quello del tatto e quello del calore. Con il semplice utilizzo dei polpastrelli delle dita, riscaldati, i bambini hanno la possibilità di plasmare forme di cera; più sono piccoli più le “sculture” riprodotte saranno “informi”, crescendo, grazie alle esperienze di mondo esterno, anche qui riusciranno a riproduttore oggetti che li circondano e natura. È un’attività che sviluppa molto la manualità fine.

IL GIOCO LIBERO: è il momento di principale importanza nella quotidianità di un bambino. Con l’ausilio di pochi oggetti e preferibilmente tutti in materiali naturali (legni, stoffe…etc ) il bambino con la sua fantasia ripropone anche scena di vita vissuta nell’osservazione degli adulti. Per questo è importante sia interferire il meno possibile con questo tipo di gioco, sia presentare noi adulti in una maniera “positivita” al bambino, proprio per fornirgli un esempio adatto da copiare.

Altra attività interessante ma non costante nell’arco dell’anno in un asilo steiner sono i laboratori di biscotti. Anche questa sarebbe interessante da proporre ai bambini del campo, anche con la possibilità di scambio: insegnare loro dei tipici biscotti, e farsi insegnare dei “dolci” tipici del luogo.

ASPETTO ECONOMICO

il progetto prevede una durata minima di 10 mesi, da ottobre 2018 a giugno 2019. I costi da sostenere sarebbero quelli necessari ad acquisire i materiali per le attività per l’intero arco di durata del progetto e per il rimborso della maestra (vitto e rimborso spese).

Materiali:

fogli bianchi A4

un centinaio di pastelli in cera, sia cubotti che matitoni in vari colori

un centinaio di matite colorate in vari colori

una dozzina di barattoli della pittura

50 pennelli per la pittura

50 ciotole per la pittura

50 tavolette per la pittura

50 scatole di cera in vari colori

lana cardata per la creazione di bambole

ago per lana cardata

materiali per la pulizia degli spazi

materiale per arrampicata per bambini

Budget di massima per gite esterne-spostamenti collettivi

MATERIALE UNITà PREVISTE
Materiale per la pulizia degli spazi 2 scope 2 palette
Materiale arrampicata per bambini
Risme di fogli bianchi A4 10
Pastelli di cera quadrotti 50 scatole di vari colori
Pastelli di cera matita 50 scatole di vari colori
Matite colorate triangolari grandi 20 scatole
Barattoli pittura 12 vasetti vari
Pennelli per pittura 50
Fogli di cera 20 scatole varie
Lana cardata
Tavolette per pittura 20
Fogli per la pittura 3 risme
Giochi in materiale naturale

Altri costi:

Gite ed uscite collettive: come da progetto sono previste 1/2 gite al mese nell’area urbana ed extra urbana di Betlemme,soprattutto al fine di poter arrampicare. Per queste sarebbe previsto il noleggio di un veicolo privato con conducente.

Per tale attività si prevede un budget medio che includa sia il trasporto che il pranzo al sacco per i bambini e gli accompagnotori.

Rimborso per l’insegnante: si necessita di prevedere il sostentamento economico dell’insegnante rendicontando le spese di vitto ed un rimborso minimo.

Per quanto riguarda il vitto si prevede come necessaria una spesa giornaliera con la quale il promotore/la promotrice del progetto si premura di acquistare in loco il necessario per sè.

Per quanto riguarda il rimborso minimo, si prevede una spesa comprendente i costi per le comunicazioni (scheda telefonica, connessione ad internet ecc) , corsi di lingua araba presso l’università di Betlemme, spese per spostamenti, varie ed eventuali.

Per quanto riguarda l’allogio si prevede di trovare sistemazione privata presso conoscenti nelle adiacenze del campo profughi dove si svolgeranno le attività.

Per un budget complessivo di 10,000 euro che coprano le spese di materiale, gite e rimborso.

Didascalie foto

foto 1: bambini del campo di deisha che arrampicano sulla parete artificiale costruita all’interno dell’associazione Laylac

foto 2: bambini del campo di deisha che si fanno pitturare volto e mani durante il primo festival culturale tenutosi all’interno del campo stesso ad agosto 2018